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RIMEDIAMO: OLTRE IL CONFLITTO
È un progetto di mediazione penale minorile e avviamento professionale rivolto ai minori inseriti nel circuito penale organizzato in collaborazione con il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria.
 
Protocollo con il Tribunale per i Minorenni di Rc Il Progetto Ri_Mediamo Oltre il conflitto
Il Percorso La ripresa Post-Covid19
La giornata conclusiva con la Ministra Bonetti  
 
POST COVID
"Gestione del Conflitto e inserimento professionale":
Così i giovani ritornano protagonisti nella gestione dei problemi relazionali
Dopo la pausa imposta dall’emergenza corona-virus sono riprese le attività del progetto di gestione del conflitto e inserimento professionale dedicato a sette minori indicati dal Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria partner del progetto insieme alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, l’organismo di mediazione Ismed e il Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane della Mediterranea e la Camera Minorile di Reggio Calabria.

Grande soddisfazione esprime il Direttore Massimiliano Ferrara che ha sposato da subito l’iniziativa inserendola fra le attività del Laboratorio di ricerca sulle ADR: “Essere un Dipartimento di eccellenza significa anche avere la responsabilità di lavorare in sinergia con il territorio e le istituzioni – ha affermato Ferrara - per coniugare il diritto e l’economia con la concretezza delle esigenze della comunità. Il lavoro infaticabile dei docenti coinvolti nel progetto dimostra come i nuovi istituti giuridici possano contribuire non solo alla ripresa economica del Paese, ma possano rappresentare occasioni di recupero per tanti giovani che vorranno riprendere gli studi svincolandosi così da situazioni di marginalità: il ruolo educativo dell’Università è quello di consentire a ciascun giovane l’accesso all’istruzione e al mondo del lavoro”.
Nel modulo sulla gestione del conflitto i minori hanno dovuto fare i conti con le chiusure, le fragilità e con tutti quei sentimenti che, se inespressi, si traducono in contrapposizione.
“Il conflitto è un elemento costitutivo dei rapporti fra le persone” ha sottolineato Francesca Chirico responsabile Ismed “la differenza di opinioni, di interessi, le diverse sensibilità lo rendono inevitabile. Inoltre i contrasti rappresentano uno dei tanti modi attraverso cui possiamo entrare in relazione con gli altri. Paradossalmente anche litigare può essere un momento produttivo perché consente di esprimere ciò che non eravamo riusciti a comunicare diversamente. Ma il conflitto - ha concluso - deve essere gestito mediante delle regole e delle tecniche. Fra tuti i progetti promossi da Ismed e dall’ADRMedLab, questo è quello a cui teniamo di più perché nasce dalla sola generosità dei professionisti che lo hanno immaginato e realizzato, a dimostrazione che la mediazione ha davvero una ricaduta sociale.” 

“Il percorso si inserisce nella scia delle tante iniziative messe in atto dal Tribunale per i Minorenni e l’aspetto originale, che è quello della mediazione penale minorile, mira a a riattivare i canali comunicativi interrottisi fra reo, vittima e società con la mission di diffondere la cultura della mediazione come filosofia di vita, non solo fra i minori inseriti nel circuito penale, ma anche fra quelli istituzionalizzati a vario titolo per sperimentare percorsi di reinserimento sociale che rinforzano i legami con i contesti positivi”. Il percorso di reinserimento sociale cui fa riferimento la coordinatrice dell’area umanistica dell’ADRMedLab e Presidente della Camera minorile l’Avv. Alessandra Callea è il modulo di Gemmologia e lavorazione di semi preziosi affidato alla Gemmologa Tiziana Salazzaro: “Nel corso delle lezioni i ragazzi hanno dimostrato entusiasmo e passione, acquistando delle competenze nel campo della certificazione delle gemme a livello professionale; ovviamente l’obiettivo del progetto è quello di consentire anche a chi ha commesso un reato di riscattarsi e di assumersi delle responsabilità: alcuni ragazzi hanno davvero del talento e sono certa che questa esperienza potrà tradursi in un lavoro concreto”.

Padrino d’eccezione dell’intero percorso è il Maestro Sacco che già a Febbraio, prima del lockdown, ha incontrato i ragazzi nella lezione inaugurale e ha messo a disposizione gratuitamente le proprie maestranze e i materiali per consentire ai ragazzi di imparare l’arte orafa.

A fine anno, tutti i lavori dei ragazzi saranno presentati dal Maestro Sacco in una kermesse di beneficenza per raccogliere fondi che costituiranno delle borse di studio per i ragazzi che vorranno perfezionare gli studi intrapresi.
     
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Reggio Calabria